E-commerce: organizzare i prodotti in categorie, reparti o famiglie?

categorie-di-un-e-commerce

E-commerce: organizzare i prodotti in categorie, reparti o famiglie?

Quanti termini diversi per indicare gli stessi concetti! Una sola cosa è certa: se il vostro catalogo comprende una pluralità di prodotti, è fondamentale organizzarli. Lo scopo, è infatti, far trovare al potenziale cliente nel modo più veloce possibile il prodotto che cerca. Cominciamo a semplificare le questioni semantiche. Diciamo pure pane al pane e vino al vino! “Categorie”, “reparti”, “famiglie” sono tre parole diverse per descrivere un solo e identico concetto. Noi utilizziamo sempre e unicamente il termine “categorie”. Voi potrete continuare a parlare di “famiglie” e “sotto-famiglie”, di “reparti” e di “sotto-reparti”. Tutte queste parole sono esattamente equivalenti a “categorie” e “sotto-categorie”. Per evitare confusione, il nostro consiglio è di pensare che esista una gerarchia fra queste parole (“categoria” superiore a “reparto” superiore a “famiglia”, per esempio ). È forse il caso nella vostra attività abituale, ma non è così nel mondo degli Ecommerce. Quando sistemeremo “al di sotto”, utilizzeremo il termine “sotto-categoria” o “categoria figlia” e quando sistemeremo “sopra” parleremo di “categoria madre”.

Se un catalogo è composto da qualche decina di prodotti, la prima cosa da fare per facilitare l’accesso a esso è suddividerlo in piccoli pacchetti. Questi piccoli pacchetti sono denominati semplicemente “categorie”. Se il vostro settore è l’abbigliamento, avrete categorie come “donna, “uomo”, “bambino”, se vendete imbarcazioni, avrete, per esempio, le categorie “vedette”, “chiatte”, “barche a vela”, “catamarani” ecc.. Se nella vostra categoria “donna, avete più di dieci, venti o trenta articoli, è tempo di creare delle sotto-categorie, come “gonne”, “vestiti”, “accessori”, “calzature”, ecc.. Come vedete, le sotto-categorie di ogni categoria madre non sono identiche. Una categoria può avere tre sotto-categorie, una seconda sette, un’altra due. Alcune regole andrebbero tuttavia osservate con un certo scrupolo:

  • Non create mai un’unica sotto-categoria. Le sotto-categorie sono lì per suddividere, non dividete per uno! Ciò vi sembrerà senza dubbio ridicolo, ma molto spesso agli inizi i prodotti si aggiungono di volta in volta. Se per la donna avete solo abiti, mettete questi abiti nella categoria “donna”, non nella sotto-categoria “donna/abiti”, altrimenti i visitatori si chiederanno subito dove li state portando, ciò che manca e che non vedono. Il giorno in cui disporrete anche di gonne, sarà arrivato il momento di spostare gli abiti nella loro specifica sotto-categoria.
  • Non mettete maise una categoria possiede parecchie sotto-categorie, dei prodotti direttamente nella categoria madre. Prendiamo per esempio la categoria “donna”, suddivisa nelle sotto-categorie “gonne”, “abiti”, “accessori” e “calzature”. Se vi aggiungete un nuovo prodotto, una camicetta per esempio, non siate tentati dall’idea di guadagnare tempo collocandola direttamente in “donna”, con il pretesto che se no dovreste creare la sotto-categoria “camicette”. Create subito questa sotto-categoria, avrete così un catalogo ben organizzato, un valido investimento.
  • Evitate per quanto possibile le categorie che contengono un prodotto unico o pochissimi prodotti. È preferibile, per esempio, creare una sotto-categoria “vestiti-gonne” per sistemarvi due abiti e una sola gonna, piuttosto che ritrovare una sotto-categoria “gonne” con un’unica offerta. Se non siete sicuri sulla collocazione di determinati prodotti di una categoria, create le sotto-categorie “diversi” o “altri”. I visitatori sono sempre curiosi di frugare in queste categorie miscellanee più che d’andare a cercare l’eventuale e unica camicetta che sarà nascosta sotto “gonne” o “abiti”.
  • Evitate di andare troppo in profondità o di accatastare delle sotto-sotto-sotto-categorie come: categoria “donna”, sotto-categoria “gonne”, sotto-sotto-categoria “estate”, “inverno”. Ciò si giustifica soltanto se queste sotto-sotto-categorie sono abbastanza fornite per rendere logico questo frazionamento. Se non avete in tutto che cinque o sei prodotti, unite le sotto-sotto-categorie senza esitazione.

Ben inteso, date prova di buonsenso. Un catalogo di cento prodotti non va trattato come un catalogo con diecimila articoli. Tenete in mente qualè il vostro scopo primario: facilitare la vita del visitatore, fare in modo che arrivi al prodotto che cerca o che gli interessa con il numero minimo di click. Fate tuttavia attenzione agli eccessi di logica. Un mezzo molto stupido di diminuire il numero di click in un catalogo di trecento prodotti sta nel dividerlo in tre categorie e nel mostrare 100 prodotti per pagina. Non ha alcun senso! Nessuno andrà a guardare gli articoli in fondo alla pagina, e questa pagina ci metterà molto più tempo a essere visualizzata. Perché per definizione Google visualizza dieci risposte su una pagina? Semplicemente perché le vediate tutte in una volta! Fate lo stesso: cinque o dieci prodotti per pagina sono da preferirsi a pagine troppo piene. Verificate sempre che una sotto-categoria non si allunghi al punto che bisogna sfogliare 20 pagine per percorrerla tutta.

Concludendo:

  • costituite piccoli gruppi di prodotti o di alcune decine di prodotti, saranno visualizzati su pagine di lunghezza ragionevole;
  • il concetto è semplice, ma i dettagli faranno la differenza.