Vendi o stai pensando di vendere online?

Vendi o stai pensando di vendere online?

Uscito l’Ebook 02 della collana mail-up. Ecco 5 motivi per cui non fatturi quanto ti aspetti.

Pochi strumenti digitali hanno così pochi convegni dedicati o articoli su giornali che vogliono cambiare il mondo come la cara (e vecchia, appunto) email. “È morta! È finita! È ignorata dai giovanissimi! Verrà cannibalizzata da Twitter o Facebook o dalla chat di Whatsapp!” Niente di questo si è realizzato, a discapito delle plumbee previsioni dei guru. Niente sostituisce mai niente. L’abitudine agli smartphone ha incasinato tutto di nuovo. L’email si consulta sempre, in ogni momento morto.

E a scapito di questa scarsa allure (e di una fama di strumento usato nel modo peggiore possibile – lo spam e non il porno, se non si fosse capito) chi lo utilizza in modo sensato – cioè creando contenuti interessanti e rilevanti per il minor numero possibile di persone a messaggio – ottiene risultati che vanno ben al di là, numeri in mano, di qualsiasi social network.

Tassi di apertura più alti delle impression elemosinate dall’EdgeRank di Facebook o delle oscure visualizzazioni di Twitter, conversioni e fatturati che spesso valgono gran parte degli incassi totali degli store online. Chiedete in giro, se non ci credete, a chi vende davvero.

Non dobbiamo però pensare che l’email marketing sia facile e/o economico. E non parlo solo degli strumenti professionali necessari per non buttare via soldi e reputazione. Parlo di contenuti, di incentivi, del perché davvero io dovrei iscrivermi alla tua newsletter. Hai qualcosa di bruciante da dirmi/darmi/ scontarmi/regalarmi/propormi? Hai creato dei contenuti così unici e ritagliati su di me che mi fanno quasi ringraziarti di avermeli mandati e che non voglio nemmeno pensare di rischiare di perdermeli in mezzo al social caos?

In sintesi: perché devo seguirti con quella che è la più intima forma di apertura di fiducia, il messaggio diretto? Pensateci, come comunicate con il vostro amico più intimo? Postate un update su Facebook riservato a loro o in una cerchia di G+? Na! Gli mandate un WhatApps, un SMS o un’email – appunto. Coloro che vi danno il permesso di entrare nella loro timeline più intima, quella della posta elettronica, sono i vostri migliori fan. Ma sono anche i più esigenti, un passo falso e zac, il permesso svanisce.