In arrivo aiuti fondo perduto per ristorazione

Per il tema degli aiuti fondo perduto per ristorazione

In arrivo aiuti fondo perduto per ristorazione

Aiuti fondo perduto per ristorazione

Fonte : Luca Francesco Signorelli Dott. Commercialista – Revisore Legale  Founder AR consulting S.R.L

AR consulting è la società che segue tutta la nostra contabilità e la nostra programmazione Finanziaria, la Intraweb s.r.l. con AR Consulting ha raggiunto risultati eccellenti in termini di pianificazione e organizzazione di tutte le materie fiscali e adempimenti, proponiamo quindi con orgoglio ai lettori di questo articolo l’opportunità di poter rivolgere i propri dubbi ad AR Consulting SRL.

Se vuoi Info e sapere se il contributo ti spetta e come ottenerlo puoi chiamare o mandare un whatsapp  allo 3928340493 segnala pure che chiami in quanto hai letto un articolo della intraweb.

Dettaglio:

Tra le misure contenute nel decreto d’agosto nei paragrafi riferiti agli aiuti fondo perduto per ristorazione – decreto-legge 104 del 14 agosto 2020 – in vigore dal 15 agosto, troviamo all’articolo 58 l’istituzione di un “Fondo per la filiera della ristorazione”.
Lo scopo dichiarato della misura è quello di sostenere la ripresa e la continuità delle attività di ristorazione.. Di fatto, ad essere sostenuta è la filiera alimentare nazionale, con il riconoscimento di un contributo a fondo perduto, rilevante, a favore della ristorazione, a condizione che vengano effettuati acquisti di prodotti agro-alimentari nazionali.

Per il tema degli aiuti fondo perduto per ristorazione, è previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto (nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis) a favore delle imprese che alla data di entrata in vigore del decreto esercitano quale attività prevalente:

  • Ristoranti con somministrazione – ATECO 56.10.11
  • Mense – ATECO 56.29.10
  • Catering su base contrattuale – ATECO 56.29.20

Finalità dichiarata del contributo è quella di sostenere l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio.

Occorre premettere che il contributo, oltre ad essere vincolato dalla destinazione delle somme (per l’acquisto di prodotti alimentari locali) è subordinato anche alla condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2019.

Tuttavia, il richiesto calo di fatturato/corrispettivi non è richiesto ai soggetti che hanno avviato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2019 (norma “salva nuove imprese”).

Si prospetta quindi, al di là delle imprese costituite dopo il 1 gennaio 2019, un nuovo conteggio da effettuare per comprendere se, almeno a monte, il contribuente potrà beneficiare di questo contributo:

  • fatturato/corrispettivi di (marzo + aprile + maggio + giugno 2020) < 75% del fatturato/corrispettivi di (marzo + aprile + maggio + giugno 2019)

ricordando comunque che la misura è destinata alle sole imprese che esercitino quale attività prevalente, alla data del 15 agosto 2020, una delle tre attività individuate nel decreto e sovra riportate.

Al fine del riconoscimento del contributo, che sarà “fiscalmente neutro”, ovvero irrilevante ai fini reddituali, IRAP e dei diversi rapporti previsti dal TUIR, le imprese interessate dovranno presentare una specifica istanza, il cui contenuto e modalità saranno stabilite con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, ovvero entro il 14 settembre 2020.

Il contributo sarà erogato come segue:

  • pagamento di un anticipo del 90% al momento dell’accettazione della domanda; la domanda dovrà essere corredata dei documenti fiscali certificanti gli acquisti effettuati (si deve trattare di prodotti Made in Italy), anche non quietanzati, nonché di una autocertificazione attestante la sussistenza dei requisiti di accesso al contributo;
  • il saldo sarà corrisposto dietro presentazione di avvenuto pagamento, che dovrà essere effettuato con modalità tracciabile.

Per avere compiuta contezza delle effettive modalità operative è necessario l’emanazione del decreto attuativo, ma dalla lettura del comma 6 dell’articolo 58 del Decreto Legge 104/2020 già emerge che per l’accesso al contributo sarà necessario registrarsi su un’apposita piattaforma digitale, che sarà denominata «piattaforma della ristorazione», oppure recarsi presso gli sportelli del soggetto che sarà identificato quale concessionario convenzionato per la gestione di questa agevolazione, inserendo o presentando la richiesta di accesso al beneficio e fornendo i dati e i documenti richiesti, tra i quali copia del versamento dell’importo di adesione all’iniziativa di sostegno.

Quindi, non solo occorre rientrare nei codici ATECO previsti, ed essere incorsi nel calo di fatturato previsto (su un’ottica di quattro mesi), ma sarà anche necessario registrarsi su una nuova piattaforma (tramite la quale verranno presentati i giustificativi di spesa)..

Sarà il concessionario convenzionato, previa presentazione della domanda e verifica dei requisiti, a provvedere al pagamento del 90% del contributo in favore dei ristoratori, ma solo previo accredito da parte del Ministero degli importi relativi.

Dinnanzi ad una somma a fondo perduto che potrebbe risultare interessante (anche se occorre tenere presente che è previsto un tetto di spesa di 600 milioni di euro per l’anno 2020, ed occorre ancora comprendere quale potrebbe essere l’esito della domanda se i fondi si rivelassero insufficienti).

A ciò si aggiunga quanto previsto dal comma 8: “salvo che il caso costituisca reato, l’indebita percezione del contributo, oltre al recupero dello stesso, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante… Il pagamento della sanzione e la restituzione del contributo non spettante sono effettuati con modello F24 ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, senza possibilità di compensazione con crediti entro sessanta giorni dalla data di notifica dell’atto emesso dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. In caso di mancato pagamento nei termini sopra indicati la riscossione coattiva è effettuata mediante ruolo”. In caso di cessazione dell’attività, a rispondere di eventuali indebiti sarà il firmatario dell’istanza.
Attendiamo dunque il decreto attuativo per meglio comprendere i contorni di questa nuova misura. Lo studio resta a disposizione per qualsivoglia chiarimento.
In attesa di emanazione del provvedimento attuativo si consiglia ai clienti qualora in procinto di acquistare materia prima (alimenti e bevande) di consultare il proprio fornitore cosi da acquistare sin da subito i prodotti che consentono di godere del contributo a fondo perduto.
Vi ricordo altresì di interpellare il vs consulente del lavoro per la quantificazione del costo orario del dipendente/i che eseguono la pulizia/sanificazione giornaliera dell’ambiente ristorativo cosi da poter poi chiedere tramite apposita istanza, sulle ore uomo impiegate, il relativo credito d’imposta sanificazione.

Luca Francesco Signorelli
Dott. Commercialista – Revisore Legale